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martedì 11 novembre 2008

LETTERA AL MINISTRO GELMINI DA PARTE DELLA CONFERENZA DEI PRESIDI DELLE FACOLTA' DI FARMACIA

Signor Ministro Perugia, 6.11.2008
On. Mariastella Gelmini
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Piazza Kennedy, 20
00144 Roma


Signor Ministro,
in qualità di Presidente della Conferenza delle Facoltà di Farmacia Italiane sento il dovere di porre alla Sua attenzione alcune conseguenze che derivano dall’applicazione della Legge 270 e della recente Legge 133.
Per quanto riguarda il primo punto, le Facoltà di Farmacia hanno, entro i termini temporali del disposto di legge, iniziato a rivedere la propria offerta formativa eliminando quasi tutti i CdL triennali afferenti alla Facoltà: Informatore Scientifico sul Farmaco, Tecniche Erboristiche, Controllo di Qualità nel Settore Industriale Farmaceutico ed Alimentare (All. 1). Ne risulta quindi che, a seguito di questi incisivi tagli, l’offerta formativa per l’A.A. 2009/2010 è stata drasticamente ridotta.
Quasi tutte le sedi sono state costrette ad istituire il numero programmato locale per porre un argine all’ elevato numero di richieste (All. 1) totalmente inconciliabile con le strutture a nostra disposizione. Un numero così elevato di iscrizioni è dovuto al fatto che le Facoltà di Farmacia laureano professionisti il cui valore culturale e professionale è unanimemente riconosciuto come dimostrato dalle numerose richieste che pervengono ai nostri laureati anche da parte di agenzie di Paesi Europei quali l’Inghilterra, la Germania, l’Austria, ecc.
Inoltre, come Lei ben sa, i requisiti minimi richiesti dal Ministero da un lato permettono di assicurare un buon livello di qualità della didattica, ma dall’altro rappresentano dei limiti così rigidi che non permettono di aprire a tutti i richiedenti le porte delle nostre Facoltà che comprendono anche cicli di esercitazioni pratiche di laboratorio a posto unico ed ad alta sperimentalità.
La Conferenza dei Presidi, ben conscia della particolare critica situazione economica che l’Italia sta fronteggiando, seppur con grande sacrificio, ha provveduto, in tempi brevi, ad applicare la Legge 270.
Per quanto riguarda il secondo punto, la Legge 133, la Conferenza lamenta il modo indiscriminato con cui i cospicui tagli, in essa contenuti, sono stati “prescritti”.
Sembra di trovarsi di fronte all’applicazione di una chemioterapia d’urto che, per aggredire la patologia, finisce per uccidere anche la parte sana dell’organismo.
Tutto questo per dirLe, Signor Ministro, che forse varrebbe la pena che tali riduzioni, sia del FFO che del turnover dei docenti, vengano applicate non in maniera indifferenziata ma facendo dei “distinguo” analizzando attentamente, valutandolo, il comportamento più o meno virtuoso dei vari Atenei e delle varie Facoltà magari ricorrendo, in assenza del ANVUR, ai dati a disposizione del CNVSU e del CIVR.

In effetti, sono noti a tutti gli errori commessi nella loro autonomia dalle Università come ad esempio variazioni improvvise di nomi a Facoltà nate al di fuori della volontà della Conferenza dei Presidi così come l’attivazione di CDLS in assenza della Facoltà di appartenenza e senza consultazione della CFF. Certamente a tutto ciò va posto riparo attraverso l’applicazione di regole precise e certe che debbono essere imposte dal Ministero. Così operando, si potrebbero raggiungere gli scopi che la Legge 133 si prefigge ed allo stesso tempo i tagli finanziari, seppur dolorosi, verrebbero applicati con maggiore giustizia ed obiettività.
Signor Ministro, abbiamo urgente necessità di un progetto e di regole; in una situazione di tale precarietà, la certezza delle regole è l’unica soluzione percorribile.
Infatti, il taglio indiscriminato dei docenti, in ugual misura per tutte le Facoltà, si rifletterebbe su quelle di Farmacia, che si sono sempre comportate virtuosamente e secondo le regole, in una tragedia quale quella di dover ancora di più incidere, riducendola, l’offerta formativa magari addirittura non attivando, a seconda delle varie realtà o il CdLM in Farmacia o quello di CTF che al momento rappresentano un’eccezionale occasione e opportunità per i nostri laureati per entrare nel mondo professionale.
Dai recenti rapporti pubblicati dal giornale “La Repubblica”, infatti, non solo circa l’86% dei nostri laureati trova lavoro nello spazio di un anno (il che corrisponde praticamente al 100% di loro se si considera che alcuni scelgono di proseguire gli studi seguendo Masters, Dottorati e Scuole di Specializzazione) ma addirittura il loro numero non è ritenuto sufficiente a ricoprire le insistenti richieste del mondo del lavoro.
Desidero inoltre portare alla Sua attenzione l’attuale numero di Professori Ordinari (P.O.), Professori Associati (P.A.) e Ricercatori Universitari e Confermati (R.U. e R.C.) in servizio presso le Facoltà di Farmacia Italiane come risulta dalla Banca Dati del MIUR: P.O. 484; P.A. 640; R.U+R.C.760.
Come si può notare, il numero dei Professori Associati corrisponde a circa l’84% dei Ricercatori, mentre il numero dei Professori Ordinari è il 76% degli Associati. Tali proporzioni non si discostano molto da quelle ideali (70%) suggerite dall’ex Ministro dell’Università e della Ricerca, On. Letizia Moratti. Concordo che queste figure non si configurano in una piramide perfetta, ma certamente non hanno una conformazione “a botte” né tantomeno corrispondono ad una piramide rovesciata. Tutto ciò significa che le Facoltà di Farmacia, entro un margine di intervallo fisiologico, hanno sempre operato con discrezionalità e disciplina. Di questo bisogna tener conto!!
Anche il fenomeno del nepotismo è stato combattuto e controllato con fermezza in tutte le sedi e ciò che è imputato ad altre Facoltà è pressoché assente nelle nostre. Anche di questo, Signor Ministro, si dovrà tener conto a meno che non si voglia colpire la virtuosità da noi sempre costantemente perseguita.

Per ultimo, vorrei ricordarLe che la proliferazione degli Atenei e dei CDLM, a volte impropria e da noi fortemente criticata nel tempo come risulta dalle numerose lettere inviate a suo tempo sia al Ministro Mussi che al Direttore Generale Dott. Masia, è avvenuta sempre e soprattutto con la complicità delle autorità politiche che lo hanno permesso e, quindi, non certo dipende da noi. Anche per questo, non credo che sia giusto che noi tutti ne dobbiamo subire le conseguenze.
In ultima analisi, la Conferenza non si oppone tanto ai tagli dei fondi riservati alle Università, seppure gravosi e forieri di grosse negative conseguenze, quanto il fatto che essi, se applicati in modo indiscriminato ed irrazionale, non tengono assolutamente conto della qualità, della produttività, dell’efficienza e dei meriti delle varie Istituzioni.
La Conferenza delle Facoltà di Farmacia, Signor Ministro, è comunque animata da uno spirito collaborativo e costruttivo ed è a Sua disposizione nel caso ne ravvisasse l’opportunità.


Con la massima stima e cordialità



Prof. Carlo Rossi



Presidenza:Prof. C. Rossi - Via Fabretti, 48 - 06123 Perugia - tel:075 5852266; e-mail:cfrossi@unipg.itV.presidenza:Prof. C. Sirtori - Via Balzaretti, 9 - 20133 Milano - tel:02 50318402; e-mail:cesare.sirtori@unimi.it; Segreteria:Prof. S. Salvadori - Via Fossato di Mortara, 17/19 - 44100 Ferrara - tel:0532 455918; e-mail:sal@unife.it